La Camera ha approvato con 438 voti la proposta di legge che prevede l’inserimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
Il testo aveva già ottenuto l’approvazione del Senato il 3 novembre scorso.
Roberto Ciangolani, soddisfatto ha dichiarato “Questo voto del Parlamento segna una giornata epocale.”
Ha inoltre ribadito il pieno supporto del governo, che crede fortemente nei principi di tutela dell’ambiente.
La proposta di legge
Il provvedimento modifica gli articoli 9 e 41 della Costituzione e incide direttamente sullo Statuto delle Regioni a statuto specaile e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano.
Articolo 9
L’articolo 9, uno degli articoli “fondamentali” della Costituzione, conteneva già un riferimento alla tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico ed artistico della Nazione.
Grazie a questa novità si attribuisce alla Repubblica anche responsabilità in merito alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, esplicitando anche un principio di tutela degli animali.
Di seguito l’Art. 9 della Costituzione Italiana con le modifiche introdotte
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
Articolo 14
La modifica all’articolo 14 sancisce che la salute e l’ambiente siano paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana.
Le istituzioni, attraverso leggi, programmi e controlli, possono orientare l’iniziativa economica pubblica e privati non solo verso fini sociali ma anche verso quelli ambientali.
Di seguito l’art. 14 della Costituzione Italiana con le modifiche introdotte
” L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.”
La speranza è che questa modifica possa segnare un punto di svolta verso un futuro più sostenibile.
L’obiettivo deve essere il bene comune ed uno sviluppo sostenibile ambientale e sociale.