Definizione di LCA - Life Cycle Assessment
Estrazione, lavorazione
Fine vita
Produzione
Uso
Packaging e trasporti
La procedura LCA (Life Cycle Assessment) è standardizzata a livello internazionale dalle norme ISO della serie 14040.
Le interconnessioni sono valutate attraverso sette impatti differenti:
Cambiamenti climatici
Riduzione dell’ozono stratosferico
Formazione di ozono fotochimico
Tossicità sull’uomo
Tossicità sulla biosfera
Acidificazione
Etrofizzazione
Gli studi
I primi studi sull’LCA risalgono agli anni sessanta, quando alcuni ricercatori iniziarono ad occuparsi del problema riguardante il consumo di risorse non rinnovabili e delle elevate emissioni di inquinanti in aria, nel suolo e nelle falde.
L’obiettivo fu quello di osservare in maniera completa i sistemi produttivi seguendo il percorso delle materie prime: partendo dalla fase di estrazione, passando per tutti i processi di trasformazione e di trasporto, fino al loro ritorno alla terra sotto forma di rifiuti.
Nel 1990, il congresso SETAC (Society of Enviromental Toxicology and Chemistry) di Vermount in Canada definì compiutamente il LCA, al fine di impostare le metodologie di studio.
Successivamente, negli ultimi vent’anni, sono stati sviluppati numerosi strumenti: sistemi di gestione ambientale, etichette, autodichiarazioni, dichiarazioni di prodotto ed infine etichettature obbligatorie.
Le etichettature ambientali
Esistono tre diversi tipi di etichettature ambientali, istituite dalla norma ISO serie 14020:
- TIPO I: Etichette volontarie.
Per ottenerle è necessario rispettare una serie di criteri prefissati, che considerano l’intero ciclo di vita del prodotto. Infine è necessario sottoporle ad una certificazione esterna.
- TIPO II: Etichette che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori o distributori.
A differenza dell’etichetta di Tipo I, in questo caso secondo caso non è richiesto l’intervento di un organismo indipendente di certificazione.
- TIPO III: etichette associate a documentazione, la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, che basandosi sulla metodologia LCA considera gli aspetti ambientali legati al ciclo di vita del prodotto.
Il terzo tipo di etichetta è sottoposta a un controllo indipendente di un organismo certificatore esterno.
Le etichettature ambientali di tipo III
Le etichette ambientali di tipo III permettono di quantificare le prestazioni ambientali complessive di un prodotto o servizio, secondo la procedura definita dalla norma ISO 14025:2010.
Appartengono a questo gruppo le seguenti certificazioni:
- Product Environmental Footprint (PEF), l’Impronta Ambientale dei prodotti;
- Water Footprint (WFP), l’Impronta Idrica;
- Carbon Footprint (CFP), l’Impronta di Carbonio.
La procedura LCA, comune alle tre certificazioni, si sviluppa attraverso quattro fasi.
1. Definizione degli obiettivi e del campo di applicazione dell’analisi.
2. Realizzazione di un inventario degli input e degli output di un determinato sistema.
3.Valutazione del potenziale impatto ambientale correlato ad input e output.
4. Interpretazione dei risultati.